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Con i vini Castel di Salve siamo abituati a prodotti eccellenti, che rievocano sapori e profumi di una parte di sud in continuo fermento, un sud che ci crede e si propone al mercato con piccoli capolavori. Chi già conosce di cosa parlo, sa che i vini Castel di Salve hanno un carico di emozioni che passa dalla tipologia di raccolta a quello di macerazione, affinamento, pezzi di storia riservati a momenti e persone speciali. Quest’anno, però, c’è un dettaglio in più, nato da un’intuizione geniale di Francesco Winspeare, che dopo oltre un secolo dalla fondazione della cantina continua a gestirla con passione, entusiasmo, il piglio brillante e deciso di chi sa quel che fa e sa anche farlo molto bene. Immaginatene la figura, elegante e schiva a prima vista, ma distinta e gentile una volta che ci si ritrova a parlare, frugare tra vecchie scartoffie e documenti in ufficio amministrazione ormai chiuso dai primi del Novecento. Immaginatelo con l’aria di chi non sa esattamente cosa stia cercando, o di chi ha come unico scopo quello di rimettere in ordine, magari selezionando cosa accantonare e cosa tenere. Ha occhiali dalla montatura tondeggiante e minuta, forse una delle sue sciarpe al collo. Ed è proprio in quel vecchio ufficio dismesso che Francesco Winspeare si ritrova in mano un mazzo di antiche etichette dorate con al centro lo stemma di famiglia, ai bordi in rosso i cinque riconoscimenti più importanti ricevuti dai vini dell’azienda all’epoca. Un sussulto, una intuizione potentissima. Un’idea, snocciolata con Andrea, enologo e amico, da cui partire per dare corpo a un nuovo vino più minerale e balsamico, più iodato, da mettere da parte in due sole botti, due contenitori in legno francese, proveniente dalla foresta di Allier. La scelta del legno delle botti non è casuale: nello specifico, la foresta francese da cui deriva il legno di quelle che son state la culla di questa idea, ha un terreno siliceo, argilloso, la pianta cresce con lentezza e il legno risulta liscio, caldo al tatto, praticamente perfetto per invecchiare vini pregiati. Nasce così “Anniversario 130”, una produzione sorprendente e limitata a sole 480 bottiglie, piccoli capolavori impreziositi dall’etichetta originale di 115 anni fa, un primitivo curato in ogni dettaglio, con allegata una suggestiva copia dell’invito inviato al Duca di Salve nel 1888 per presenziare all’esposizione italiana di Londra e copia della pergamena che attesta il primo diploma d’onore ricevuto. “Anniversario 130” nasce nel 2012, un primitivo frutto di vecchie vigne cresciute non lontano dal mare, nel Capo di Leuca, un tributo all’antico riconoscimento datato 1 novembre 1888. Un’idea accarezzata tutto questo tempo, che ora viene condivisa generando emozioni indescrivibili. Sono orgogliosa di poterlo mettere a vostra disposizione anche nel mio shop, tanto quanto di condividere questo pezzo di storia che ritengo emozionante e sorprendente. Francesco Winspeare consiglia di aprire la bottiglia e scaraffarla almeno due ore prima della degustazione, di riservarla a occasioni davvero speciali. Io mi permetto di aggiungere una nota, come faccio sempre con voi: sorseggiatelo lentamente, non abbiate fretta. Dedicatevi un momento intenso per cogliere tutto l’incanto di un vino speciale, che racconta di un tempo perduto e meravigliosamente ritrovato.
Dopo qualche anno ormai dovreste aver imparato chi sono e come sono, soprattutto. Amo le novità, amo tendere l’orecchio a nuove proposte, amo tessere rapporti con le persone, soprattutto quando c’è sintonia, empatia. Parlo di tessitura, perché le relazioni, proprio come le trame di un tessuto, si intrecciano e restano lì, ben salde, quando sincere e nutrite dal rispetto. Non potevo non condividere con voi questa nuova avventura, quella che vi presento nel sito con il nome di “Cultura di gusto”, una sezione che mi emoziona e di cui vado fiera. Stefano Donno e sua moglie Daniela sono le persone meravigliose con cui ho stretto questo nuovo sodalizio e sono arrivati nella mia vita in modo inaspettato - come ogni cosa bella, del resto in un luogo inusuale quale può essere una fiera di un piccolo paese, nel bel mezzo delle estati salentine, impietose per caldo, umidità, stanchezza. Abbiamo chiacchierato sentendoci sin da subito sulla stessa lunghezza d’onda, ho raccontato dei miei prodotti, che parlano di una terra amatissima, ma anche tanto bistrattata; loro mi hanno raccontato dei Quaderni del Bardo, la casa editrice grazie a cui danno spazio a voci e talenti proprio locali. Una casa editrice, qui a sud, una impresa ardita per i più, una scommessa vinta per chi sa di cosa stiamo parlando. Entrare nel loro spazio è stata una scoperta piacevolissima, un’esperienza condita dalla dote innata di Stefano e sua moglie di far sentire a proprio agio anche chi, come me, per questioni di tempo non riesce a intrattenersi con la lettura quanto e come vorrebbe. La sede dei Quaderni del Bardo a Lecce è un’esplosione di luce, colori, profumo di carta stampata, arte in ogni sua forma: le pareti sono arricchite da quadri importanti, tinte accese e intense dipinte dalla mano della mamma di Stefano, l’artista Paola Scialpi. Stefano e Daniela sono i perfetti padroni di casa, ti accolgono con il sorriso. Stefano, seduto di fronte, occhiali dalla montatura blu e sguardo limpido, racconta con parole leggere quanto lavoro ci sia alle spalle di una casa editrice, soprattutto dietro a una casa editrice a sud. Daniela è defilata, ma solo nella posizione del momento: in realtà grandi occhi azzurri e labbra sono declinati in un sorriso, mentre ascolta la “loro” storia, annuisce, sa che Stefano è nato per questo mestiere qui. È orgogliosa, è felice, stempera il filo dei racconti offrendo un succo di frutta, un cioccolatino. L’atmosfera è quella gentile di chi racconta la dedizione, la passione, gli scogli e come aggirarli, come trasformarli in appigli, ma anche la voglia di portare avanti le passioni, di dargli una casa, uno spazio. Perché vi racconto tutto questo? Per darvi un’idea di cosa si celi dietro a questo nostro nuovo progetto, per dirvi che le persone, il capitale umano, sono sempre la cosa più importante attorno cui faccio ruotare questa mia grande avventura che è Olio e Sale. Il mio sito ora ha un nuovo spazio in cui io, Stefano e Daniela abbiamo messo a braccetto cultura e gusto, in cui abbiamo coniugato il buon cibo e il buon bere alla letteratura, nutrimento per l’anima. Troverete le creme di liquore Villantica abbinate ad alcuni libri che abbiamo selezionato con cura per voi, idee per regali dedicati a persone importanti, a chi amate, un pensiero originale che abbraccia la vastità di un lembo di terra qui a sud, in cui cerchiamo con ostinazione e tenacia di seminare tutto l’amore possibile. Potrete, ancora, trovare e acquistare ogni libro edito da I Quaderni del Bardo anche singolarmente, potrete scegliere quello che più vi ispira leggendo la sinossi in ogni scheda dedicata. Sposare la stessa idea, coltivarla e vederla germogliare è una cosa che riempie di orgoglio e con questo stesso animo ve la presento, certa del fatto che ogni lavoro e legame sincero ripaghino di ogni fatica.
Se è vero che ho concepito il mio e-shop come contenitore di delizie salentine e locali selezionate tra le migliori eccellenze, è vero anche che amo aggiornare le schede prodotto e scoprirne sempre di nuovi, per offrire varietà nella scelta e, soprattutto, qualità. Per questo alla voce “pasticceria salentina” troverete una new entry di cui sono particolarmente orgogliosa, tanto da dedicarle un post ad hoc qui sul blog. Vi ho già raccontato in questo articolo del sodalizio con la pasticceria Mille Voglie di Specchia e con il mastro pasticcere Giuseppe Zippo che crea bontà favolose, che mi permette di avere a disposizione tutto l’anno un prodotto come il panettone tradizionale, senza limiti di stagioni o di periodi. Una scelta controcorrente, se vogliamo, quella di offrire un prodotto come il panettone, di per sé associato sempre e solo a una festività precisa come quella natalizia, in qualsiasi periodo, ma che si è rivelata vincente e che continuate ad apprezzare, con mia grande soddisfazione. Se il panettone Mille voglie, insignito del premio 2016 direttamente da una giuria d’eccellenza presieduta da Iginio Massari come miglior panettone artigianale a Milano, permane nello shop ed è un prodotto molto amato, ho pensato di affiancarlo con una nuova prelibatezza, il Pan vasetto, che so già che vi stupirà! Frutto anch’esso dell’esperienza del maestro Zippo, da sempre amante della sperimentazione di nuovi gusti e impegnato nella continua ricerca di materie prime di altissima qualità, il Pan Vasetto è il risultato eccellente di uno studio sui grandi lievitati, un’idea regalo originale e golosa anche per le festività che sono ormai alle porte. Il Pan vasetto è un panettone tradizionale artigianale, realizzato tramite la tecnica della vasocottura, che consente di cuocere in modo pratico e sano gli alimenti. Lo trovate nel mio shop in formato da 250 grammi e proprio per via del fatto che amo far sì che possiate acquistare solo prodotti freschissimi, dal momento dell’ordine necessitiamo di almeno due giorni per la produzione. Una scelta ideale tanto per i tradizionalisti e puristi del gusto che amano il panettone classico e tradizionale, senza alcun altro ingrediente, quanto per chi, al contrario, è più incline a un gusto più “contaminato”, poichè il Pan vasetto è disponibile anche nei gusti golosissimi! cioccolato e fichi e noci. Realizzato solo con ingredienti selezionati, mi sento di consigliarlo vivamente soprattutto per la genuinità dei suoi ingredienti, che annoverano quisitezze come la scorzetta di arancia e cedro, uva sultanina, la pasta d’arancia, miele Millefiori ed è aromatizzato con baccelli di vaniglia Bourbon del Madagascar. L’artigianalità lo rende ancora più prezioso nel momento in cui viene scelto come presente per chi si ama, e se volete fare un regalo ancora più completo potete scegliere tra i vari abbinamenti proposti con le creme di liquore Villantica. A questo link troverete il Pan Vasetto declinato nei suoi gusti e accompagnato alla Pizzicata salentina, allo Spumone salentino e al liquore al Mustacciolo, e ricordate che dopo averlo gustato ha il pregio di lasciare un comodo vasetto in vetro, riutilizzabile per conservare qualsiasi cosa in casa. Un regalo senza dubbio con una marcia in più, ma mi direte voi cosa ne pensate! Un abbraccio.