GIUSEPPE ZIPPO, STORIE DI SCELTE E PASSIONE

Ritorno sul blog con una storia che mi sta molto a cuore, perché racconta non solo i segreti che si celano dietro a ogni prodotto Le Mille Voglie, ma perché racconta anche di un amico, di un’anima sincera e con una voglia di fare unica, che è riuscito a divenire quel che è solo grazie al suo entusiasmo e alla sua passione per l’arte della pasticceria: Giuseppe Zippo.

Giuseppe è un ragazzino irrequieto, che cresce con la nonna.
Il suo papà lavora in Svizzera, sua mamma è una bracciante agricola, lui trascorre i pomeriggi con il fratello, col quale come tutti i bambini ha scontri e baruffe tipiche dell’età.
Per questo la sua mamma per evitare di creare disordine e di farli stare troppo tempo insieme, quando Giuseppe ha solo 8 anni, decide di portarlo con lei nei campi, per intrattenerlo con piccoli lavoretti. La proprietaria del campo in cui la mamma lavora, però, vedendo quel bambino ancora così piccolo, avanza una proposta: perché non mandarlo nella bottega del marito, falegname, a imparare “un’arte” spendibile anche un domani? E così Giuseppe comincia a frequentare la falegnameria di mastro Enzo, con ben poca voglia, a dirla tutta. Il posto non è esattamente quel che si definisce un luogo sicuro per un bambino, tra attrezzi del mestiere come seghe, trapani, smerigliatrici.
Giuseppe si annoia, ma nei suoi pomeriggi nota che proprio di fronte alla falegnameria c’è una pasticceria.
Proprio quella sarà la svolta che darà poi forma a tutti i suoi sogni e al suo cammino, ma Giuseppe è ancora piccolo, non ha idea di quel che sarà il suo futuro.

Comincia a frequentare la pasticceria, è così piccino che per arrivare al bancone sale su una cassa d’acqua rovesciata, ma il lavoro gli piace, gli piace tantissimo! Lo appassiona così tanto che il pensiero di andare in pasticceria gli serve da sprone per finire presto i compiti e correre a impastare, a scoprire l’arte dei dolci, gli impasti, le consistenze e la sofficità delle creme.
Continua così sino al 1997, ben sei anni in cui ha appreso, sperimentato, sbagliato, sino a che la pasticceria Le Mille Voglie - sì, si chiamava proprio così!- non si ritrova a chiudere.
La mamma di Giuseppe lo vede così preso da trovare una seconda opportunità, la pasticceria Tre Pini a Tricase, in cui lo accompagna ogni giorno a bordo del suo motorino, e qui Giuseppe perfeziona l’arte, sino al 2000.
Una volta compiuti 16 anni era finalmente nelle condizioni di poter sottoscrivere un contratto, tanto che parte per la stagione estiva a Firenze, presso la rinomata Caffetteria Nannini.
In quinto superiore un brutto incidente lo costringe a uno stop forzato, che però gli riserva una bella sorpresa: Giuseppe infatti conosce Federica, la sua attuale moglie, che sposa nel 2009.
Nel mentre passa una fetta di vita fatta di selezioni come uno dei migliori alunni della scuola alberghiera che frequenta e che lo porta per uno stage a Sharm el Sheik e da lì a Castro e poi nuovamente Firenze.
Ma la città non fa per lui: il paese è il suo primo amore, è a dimensione umana, c’è il calore del saluto tra le persone al mattino, i ritmi più lenti, l’empatia tipica della gente del sud.
Giuseppe rientra e acquista la sua prima pasticceria. Ha solo 19 anni, è il 2003 e con l’aiuto dei suoi genitori, e di Federica, inizia la sua grande avventura.
Nel 2011 la sua mamma amatissima viene a mancare e Giuseppe ha un crollo fisico ed emotivo grandissimo, tanto da sentirsi così demotivato da voler chiudere; pensa di intraprendere una strada come consulente esterno, forte anche del fatto che nel corso degli anni si è confrontato con mastri pasticceri di fama internazionale. Parliamo di un periodo consistente, due anni trascorsi a denti stretti, tra decisioni che incalzano, ripensamenti, malinconie.
Prevale la voglia di fare, prevale la capacità di un uomo di plasmare la sua strada.
Il 9 luglio 2014, un mercoledì, Giuseppe Zippo si trasferisce nel suo spazio, che è ancora il suo mondo attuale: la pasticceria Le Mille Voglie di Specchia, un punto di riferimento in paese, ma anche per le realtà limitrofe, in cui Giuseppe dà sfogo a tutta la sua creatività e maestria in campo dolciario. Un nome che è un omaggio ai suoi inizi e che, ancora oggi, è un laboratorio attivissimo con all’attivo prodotti di livello, gusto, con sperimentazioni e un occhio sempre a novità e ingredienti alternativi.
Una storia di cuore, amore e scelte.